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Channel: Commenti a: Caccia perenne al cinghiale: chi la vuole?
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Di: Cori Ecco

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Nuovamente l’ideologia venatoria spinge i cacciatori a travisare dati ufficiali e a volerli contestare con il nulla più assoluto, proprio come ghibli ha fatto sino ad adesso, insistendo che le aree protette della TASF (che comprendono non solo oasi e parchi ma che ricomprendono anche le aree sottoposte a coltivazioni, vigneti, ecc.) superano a livello regionale la quota massima del 30% prevista dalla legge 157/92. Come dimostrato la realtà è esattamente opposta: le quote protette del TASF a livello regionale rientrano nella porzione 20-30% previsto dalle legge, fino prova contraria che ci si aspetta venga prodotta da chiunque voglia dire che la legge non è rispetta. Citando l’esempio della Toscana che proprio Ghibli ha chiamato in causa, è emerso che la porzione di TASF sottoposto a vincolo di protezione, è del 22,8% sul totale del TASF, quindi molto vicino al 20% minimo previsto per legge e ben distante dal 30% che sarebbe il massimo previsto. Le insinuazioni di cacciatori alterati dalla propria ideologia, che attribuivano alle aree protette porzioni del 40% e anche del 50% del TASF, non solo non hanno trovato alcun riscontro, ma oltre che false si sono dimostrate anche ben distanti dalla verità in termini percentuali. Per l’ennesima volta dobbiamo prendere atto dell’ignoranza (nel senso di ignorare) delle leggi e dei dati che i cacciatori in quanto tali dovrebbero conoscere e che invece spesso dimostrano di non conoscere affatto. Le cifre di cui parla ghibli in realtà fanno riferimento alle singole province (Ghibli forse non conosce la differenza tra comuni e province, visto che confonde le due cose), le quali tramite i PFVP hanno statuito che le porzioni protette del TASF sono di gran lunga entro i termini della legge nazionale, con la sola eccezione della provincia di Livorno (che supera il 30% di appena 3 punti percentuali e per questo sta per essere riportata entro il 30%), il cui dato però è più che compensato su scala regionale da tutte le altre province toscane: perché, è importante ricordarlo a ghibli che è evidentemente trasportato dalla sua ideologia nell’interpretazione dei dati, la legge nazionale fa riferimento alla percentuale del 20-30% di TASF a livello REGIONALE, non provinciale come cerca di farla passare ghibli; e l’elaborazione delle cifre ufficiali di ogni singola provincia toscana dimostra (cifre ufficiali, quindi dati non soggetti ad ideologie, e non certo simulazioni come quelle a cui si appella ghibli… ma dati ufficiali!) che per la Toscana la porzione di TASF soggetto a protezione è del 22,8%. Questi i fatti. I valori cui si appella ghibli sono solo simulazioni quindi valori non ufficiali e da dimostrare sul piano pratico e con cifre ufficiali che li comprovino. Al contrario quanto da me riportato che non fa riferimento a simulazioni, ma alle cifre ufficialmente riportate nel PRAF 2012-2015.

Ghibli poi dimostra una volta ancora di non conoscere proprio le leggi (prima quella nazionale, adesso quella della regione da lui citata, la Toscana) di cui vuol parlare, e finisce per farsi un altro clamoroso autogol: dal 20-30% di aree protette, io non ho affatto escluso le ZRC e altre aree dove la caccia è vietata (vigneti, frutteti, ecc). E’ lei ghibli che crede –prendendo un clamoroso abbaglio- che io l’abbia fatto, solo perché non conosce la legge! La legge regionale toscana 3/94, art.6, comma 6, stabilisce che le ZRC, nonché le zone interdette alla caccia per effetto di altre norme, sono GIA’ ricomprese nella quota del 20-30% di TASF protetto, e non sono qualcosa che si va ad aggiungere a tale percentuale, come lei ghibli crede o vuol far credere. E ciò è scritto chiaramente nella legge che moltissimi cacciatori (adesso è evidente) dimostrano di non conoscere affatto o di travisare.

Quindi non solo non è vero (fino a prova contraria) che a livello regionale la quota di aree protette del TASF arrivi fino al 40% o 50% come insinuato da ghibli, ma oltre a ciò non si può fare a meno di constatare che tale la percentuale effettiva, con riferimento alla Toscana citata da proprio da ghibli, è molto più vicina alla quota minima prevista dalla legge (del 20%) che alla quota massima (30%). Figurarsi poi arrivare al 40% o 50% come racconta ghibli qualche post sopra.

Alla luce di queste semplici considerazioni, insinuare che i problemi legati al sovrannumero di cinghiali siano da attribuirsi alla quota di TASF protetto (e che ricomprende anche le aree coltivate e altre aree dove la caccia sia interdetta per effetto di altre normative) piuttosto che alla quota enormemente più grande (dalle 3 alle 4 volte più grande) di TASF dove invece si caccia, oltre che frutto dell’interpretazione ideologica di soggetti ideologicamente schierati e che in quanto tali non ammetteranno mai i proprio fallimenti gestional-venatori, è talmente poco credibile da rasentare il ridicolo. Ancora di più se si va a ricordare che le oasi e parchi solo a livello teorico sono ‘aree dove non si caccia’ , perchè a livello pratico poi invece in quelle aree sono attuate svariate forme di caccia, e ghibli lo sa benissimo. Volerla raccontare come se la colpa degli esuberi fosse da attribuire alle aree protette del TASF, piuttosto che alla pessima gestione venatoria perpetrata per anni e anni sulle aree enormemente più estese del TASF dove si caccia, è un evidente ribaltamento della realtà e della logica. Ma è comprensibile che un soggetto ideologicamente schierato come un cacciatore, non ammetterà mai tutto ciò nemmeno davanti all’evidenza più acclarata, perché farlo significherebbe certificare il fallimento della gestione venatoria davanti all’opinione pubblica.

Concludo questo intervento segnalando a ghibli che mi stupisce alquanto constatare che costui sibillinamente insinui la dubbia provenienza dei dati da me forniti in merito alla percentuale di territorio protetto di TASF relativamente a ciascuna provincia toscana: ghibli può star tranquillo, quelle percentuali sono riportate sui PFVP di alcune province, ed è un po’ strano che quei dati siano sfuggiti proprio a lei che evidentemente i PFVP è andato a spulciarseli… ma si sa che a volte l’ideologia di parte impedisce di vedere la realtà e leggere le cifre ufficiali riportate.


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